4^ DOMENICA DI QUARESIMA
Antifona
d'ingresso
Rallegrati,
Gerusalemme,
saziatevi
dell'abbondanza
Colletta
Dio
buono e fedele, che mai ti stanchi di richiamare gli erranti a vera conversione
e nel tuo Figlio innalzato sulla croce ci guarisci dai morsi del maligno, donaci
la ricchezza della tua grazia, perché rinnovati nello spirito possiamo
corrispondere al tuo eterno e sconfinato amore. Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
1^
Lettura
Dal
secondo libro delle Cronache
In
quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le
loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e
contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato in Gerusalemme. Il
Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e incessantemente i suoi
messaggeri ad ammonirli, perché amava il suo popolo e la sua dimora. Ma essi si
beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i
suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il
culmine, senza più rimedio.
Salmo
Sui
fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion.
Ai
salici di quella terra appendemmo le nostre cetre. R
Là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato,
canzoni
di gioia, i nostri oppressori: “Cantateci i canti di Sion!”.
Come
cantare i canti del Signore in terra straniera? R
Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo,
se
non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia. R
2^
Lettura
Dalla
lettera agli Efesini
Fratelli,
Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da
morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia
infatti siete stati salvati.
Canto
al Vangelo
Gloria
e lode a te, o Cristo!
Dio
ha tanto amato il mondo
Gloria
e lode a te, o Cristo!
Vangelo Gv 3, 14-21
Dal
Vangelo secondo Giovanni
In
quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: “Come Mosè innalzò il serpente nel
deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque
crede in lui abbia la vita eterna”.
RIFLESSIONE
Per cercare di comprendere meglio il senso del discorso che Gesù fa a Nicodemo è bene conoscere il contesto in cui si svolge questa scena. Nicodemo è uno dei maggiorenti dell’ebraismo, fa parte del sinedrio, è dottore di Israele. Però è un uomo in ricerca sincera della verità. Ha sentito parlare di Gesù e dei suoi segni, conosce quanto i capi hanno ormai deciso nei suoi confronti. Decide di andare a conoscere Gesù. Lo fa però di notte, per paura di compromettersi davanti ai suoi zelanti compagni di fede. Che cosa si aspetta da questo incontro? Di trovare dei segni per arrivare alla fede in Gesù o di trovarne altri per smascherare una fantasia religiosa. Gesù, per prima cosa, gli dice che se vuol capire qualcosa di Lui deve lasciarsi guidare dallo Spirito Santo e deve rinascere un'altra volta. Davanti alla risposta ironica di Nicodemo che gli chiede se deve rientrare nel seno di sua madre per poter rinascere, Gesù spiega che se Lui vuole entrare nel mistero di Dio deve abbandonare i suoi schemi mentali, i suoi presupposti anche religiosi. Non si tratta di lasciare la fede, tutt’altro, non deve abbandonare l’ebraismo, la Legge, l’alleanza, la storia della salvezza, ma lasciare le schematizzazioni, i luoghi comuni, deve aprirsi per comprende l’agire di Dio. In pratica è come se Gesù gli dicesse: "Tu ti aspetti un Messia forte, glorioso, liberatore, una specie di novello Mosè che liberi il popolo ebraico dalla schiavitù romana, ebbene Dio ha fatto ancora qualcosa di più grande, ha mandato nientemeno che suo Figlio e per liberare l’umanità.. E anche qui, caro Nicodemo, se davvero vuoi capire deve approfondire il tuo modo di intendere. Tu sei un monoteista assoluto, affermi esserci un Dio Unico, ti fa difficoltà pensare che Dio abbia un Figlio e che ci sia lo Spirito Santo per farti rinascere. E’ vero che Dio è Unico, ma se tu accogli il suo Spirito Egli ti farà vedere nel Figlio il volto del Padre. E perché Dio ha mandato il suo Figlio e il Figlio ha accettato di venire nel mondo? Se ragioni con la tua mentalità, Nicodemo, risponderesti che Dio ha mandato suo Figlio per fare giustizia, per giudicare il mondo, per condannare i nemici della religiosità ebraica, per instaurare per Israele un nuovo Regno. Ebbene anche qui il pensiero di Dio è diverso: il Figlio è venuto non per un regno umano e non per essere giudice immediato e inappellabile, ma è venuto per salvare il mondo e non solo Israele. Ecco, se tu non ti sei chiuso nella grettezza dei tuoi ragionamenti anche religiosi, se riesci a diventare piccolo e ad aprire il tuo cuore alla novità di Dio, puoi credere nel Figlio e accogliere la sua luce che ti porterà a comprendere poco per volta un altro mistero ancora più grande quello del Figlio di Dio che muore nella maniera più terribile e ignomignosa su una croce, ma che risorgerà." Gesù non chiede a Nicodemo di lasciare il suo posto al Sinedrio, di rinunciare alle sue credenze, gli chiede solo di aprirsi a Dio e, tra l'altro sembra che questo sia avvenuto se Nicodemo all’interno del Sinedrio chiederà che prima di condannare Gesù almeno lo si senta, e facendo così si prenderà gli insulti degli altri. Troveremo poi ancora Nicodemo con Giuseppe di Arimatea a chiedere il corpo di Gesù per dargli sepoltura. Ma, anch’io, o Gesù, vengo a te di notte. E’ la notte della ricerca e qualche volta è la notte del peccato, ma vengo a te anche nella notte che mi sono creato da solo perché spesso penso di sapere già chi sei, che cosa fai, che cosa vuoi da me. Le religioni, le credenze, le abitudini ti hanno preconfezionato. E tu Gesù non mi dici di allontanarmi dalle religioni, dalla realtà del mio essere, dalle risultanze della storia, ma mi chiedi di diventare semplice per poterti riconoscere e accogliere. Mi chiedi di non ridurTi a degli schemi, a non fare della lettura della tua Parola il ripetersi di una storia trita e conosciuta, di non prendere i tuoi Sacramenti come delle abitudini, a non ridurre la mia appartenenza alla Chiesa ad una tessera o al riempire organigrammi preconfezionati, a non pensare alla carità come a dei gesti standardizzati. Anche a me, come a Nicodemo, chiedi di lasciare formule dogmatiche per scopre il tuo volto e mi pare che tu dica a me e ai miei fratelli: "Sono il Figlio di Dio fatto uomo non per giudicare il mondo e condannarlo, ma per salvarlo. Smettetela di pensare a Dio come a Colui che a causa di una mela o di qualche peccato codificato più da voi uomini che Lui sia solo e sempre pronto a sparare fulmini su chi sbaglia, smettetela di pensare a Dio goduto di vedere i suoi figli bruciare tra le fiamme dell’inferno. Non c’è niente di più sbagliato: Dio è Padre e vuole bene ai suoi figli, li vuole salvi, fa di tutto perché si salvino, ha mandato Me perché attraverso me voi possiate giungere a Lui, non importa se con il bianco vestito dell’innocenza o sporchi e laceri. Egli è il Padre buono che vuole rialzarvi e abbracciarvi. Io sono venuto per perdonare e per accogliere, e perché voi erigete barriere e dividete, Io non giudico e voi avete innalzato i vostri tribunali religiosi per giudicare nel mio nome. Io apro la porta a tutti senza distinzione di razza e alcuni di voi, pensando di essere gli unici detentori della verità chiudono le porte della mia Chiesa. Io sono venuto per rivelare il vero volto di mio Padre, per imprimerlo sul vostro volto e voi spesso con le vostre tristezze, con le vostre delusione, con le vostre vite così poco speranzose ne mostrare al mondo delle caricature. Io sono la luce del mondo, sono venuto per illuminare, ma tu vuoi essere illuminato? O forse preferisci il buio perché nel buio è più facile nascondersi, non far vedere, poltrire? Io non sono come voi mi avete voluto descrivere, sono l’uomo Nuovo, ogni giorno. Vi ringrazio delle vostre religiosità, dei vostri riti, delle vostre preghiere, non vi chiedo di cambiarle, ma vi chiedo di andar oltre, di comprendere che sono ancora diverso dalle immagini in cui religiosità e teologie hanno pensato di confinarmi. Fatevi piccoli, semplici, ritornate al Vangelo senza troppi orpelli, cercate il mio Spirito che, se lo invocate, vi verrà dato in abbondanza e che vi guiderà alla novità continua di Dio. Se lo accoglierete esso poco per volta vi guiderà a comprendere anche quell’altro scoglio che è la mia morte in croce. Essa sarà sempre dura e difficile ma sarà capita anche come è: un grande atto di amore. Anche voi comprenderete che allora non è necessario che io con la potenza di Dio venga a far piazza pulita dei peccatori e del peccato, ma venga a farmi peccato per voi, capirete che cosa vuol dire per me "essere innalzato": non è l’innalzamento del Re sul trono, non è avere tutti i popoli prostrati faccia a terra, davanti; non è neanche gioire perché masse un po’ esaltate riempiono piazza San Pietro, ma è salire su una croce, alta pochi palmi da terra e lì sopra morire tra sofferenze atroci ma perché ogni uomo, alzando anche solo un poco il proprio sguardo da terra e dai propri peccati possa vedere un volto fratello sofferente, che mostra il volto amorevole e misericordioso del Padre".
Sulle
Offerte
Ti offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlo con fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
Dopo
la Comunione
O
Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa risplendere su di noi
la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi alla tua
sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore.